Ormai siamo sempre più abituati a riempire le nostre giornate di cose da fare, senza avere un attimo di tregua, come se fermarsi equivalesse a “ristagnare”. E invece una pausa da tutto può diventare il momento giusto per meditare e riflettere, godere del silenzio, liberarsi dalle preoccupazioni per “riprogrammarsi”. In questi attimi di quiete, ovviamente, non dobbiamo certo stare “con le mani in mano”: una bella passeggiata nel parco sotto casa (non serve andare chissà dove) può ad esempio essere una buona occasione per stare con noi stessi, darsi nuovi obiettivi, comprendere i nostri reali bisogni e fantasticare su nuovi desideri. 

Dal pensiero all’azione

Se i nostri obiettivi riguardano il “mondo esterno” allora occorrerà sicuramente una pianificazione ben curata; se invece il cambiamento interessa l’interiorità sarà più utile rilassarsi, dimenticare l’ansia, l’angoscia e la tensione. Innanzitutto chiediamoci: 

  • Qual è l’intento che mi muove? 
  • Cosa desidero per me? 
  • Da cosa nasce questo nuovo proposito? 

Nessun obiettivo o proposito è inutile, sciocco o fuori luogo. “Vorrei riuscire a risparmiare”, “vorrei dedicare più tempo a me stessa”, “vorrei curare di più il mio rapporto di coppia”, “vorrei rimettermi in forma”, “vorrei coltivare un hobby”, “vorrei fare nuove amicizie”. Le esigenze di ognuno sono diverse e non c’è un desiderio che abbia più valore di un altro. Ciò che dobbiamo fare è solo ascoltarci, concederci un momento lontano da tutto e tutti per capire quali siano i nostri reali bisogni. Sì, perché spesso ciò che la nostra personalità tende a desiderare non sempre è in accordo con la nostra anima. Saper leggere i propri desideri e decifrarli è invece fondamentale per essere realmente felici: la nostra parte più saggia ha sempre una risposta, anche se non siamo allenati ad ascoltarla!  

Consigli

  1. Quando ci chiediamo quale sia il desiderio che ci possa rendere davvero felici non rispondiamo in negativo e non leghiamo la nostra felicità a terze persone. 
  2. Diamo sempre valore ai nostri propositi, ma cerchiamo di comprendere se siamo noi che stiamo accendendo un desiderio o se è il desiderio che accende noi. Un nuovo obiettivo o un proposito deve arricchirci e ravvivare la fiamma della nostra anima, non deve renderci “schiavi” di qualcosa. Ad esempio, il desiderio di un amore grande e totalizzante potrebbe solo derivare da un nostro celato bisogno di appartenere a qualcuno. 
  3. Lasciamo che il momento di pace e ozio rinnovi la nostra creatività. Ascoltiamoci senza chiederci se il proposito sia giusto o sbagliato. Chiediamoci piuttosto da dove viene, quale parte di noi va a nutrire, quale bisogno deve sostenere.
  4. Fidiamoci del nostro intuito! Nell’incertezza, ogni volta che fa capolino un nuovo progetto, un’idea o un pensiero chiediamoci: “porterà felicità alla mia vita?”. Se la risposta è sì non facciamoci fermare dalla paura, non perdiamo tempo!
Silver Magazine